I problemi veri
Noi viviamo in Germania, dove della situazione demografica si tiene debito conto, se ne fa oggetto di dibattito, sono state avviate e si avviano misure per affrontarla adeguatamente.
La situazione demografica in Italia è in tendenza analoga a quella tedesca, ma sensibilmente peggiore: abbiamo la più alta percentuale di anziani d’Europa, il più basso tasso di natalità insieme alla Spagna, una scarsissima presenza femminile nel mercato del lavoro (dopo di noi viene solo Malta), ma non ci preoccupiamo affatto di chi pagherà i contributi ai pensionati in presenza di una piramide demografica sostanzialmente rovesciata. E non si tratta solo delle pensioni. L’aspettativa di vita continua ad aumentare e per esempio il governo tedesco calcola che da un milione di casi di demenza senile attuali tra dieci anni si passerà a quattro milioni. Ovviamente non saranno solo queste persone ad abbisognare di assistenza ventiquattro ore su ventiquattro. A i giovani che incominciano a lavorare si raccomanda un’assicurazione sull’assistenza, di cui possono aver bisogno dopo la pensione (“Plegeversicherung”)
Le misure, che i demografi raccomandano, sono:
a) più donne nel mercato del lavoro
b) più lavoratori stranieri
c) innalzamento dell’età pensionistica . Inevitabili:
d) aumento dei contributi e
f) consistenti tagli alle pensioni.
Che cosa fa il governo della Germania Federale? Per conciliare professione e famiglia e favorire un aumento delle nascite sono state introdotte leggi che aumentano i congedi retribuiti di maternità e paternità, con misure che incoraggino i padri ad usufruirne, pena la cancellazione del congedo .(Qui non si parla di crescita della popolazione, ma dei 2,1 figli a donna che permetterebbero di mantenerla costante).
Da stranieri addetti ai lavori verifichiamo l’ orientamento verso una politica dell’accoglienza nei confronti degli immigrati, che si concretizza in programmi di integrazione sempre più specifici, all’interno dei quali gli stranieri stessi vengono richiesti nella funzione di esperti e mediatori culturali.
II governo italiano non attua nessuna misura che favorisca l’ingresso di donne ed immigrati nel mercato del lavoro: accetta supinamente che le giovani donne passino da un precariato all’altro e quindi non possano neanche pensare a mettere su famiglia e alimenta la paura nei confronti degli immigrati , gonfiando problemi di insicurezza, quando ben sa che il numero dei reati è diminuito al pari degli ingressi di immigrati in Italia. Non legalizza gli stranieri, che hanno un lavoro e che non aspettano altro, ma li tiene in un costante stato di illegalità funzionale ad ogni genere di sfruttamento nei loro confronti, e si guarda bene dal far sapere che gli immigrati in Italia hanno una scolarità mediamente più alta degli italiani (e la maggior parte di loro è bilingue o plurilingue).
Ne segue che gli italiani dovranno pagare più contributi, più spese mediche e di assistenza, l’età pensionabile sarà alzata e le pensioni tagliate. A questo andranno incontro tutti i lavoratori, i loro figli e nipoti- se ne avranno ancora- Osserviamo che la probabilità per ogni cittadino di essere aggrediti da rumeni o altri in confronto è irrisoria.
Non sarebbe ora di dare spazio ai demografi? Non è il caso di relegare la cronaca nera e rosa alle pagine interne, come fa qualsiasi giornale tedesco serio,dato che essa riguarda solo i diretti interessati e di mettere in prima pagina le proiezioni demografiche che incidono sul futuro di tutta la popolazione?
Liana Novelli Glaab per il Coordinamento Donne Italiane di Francoforte e.V.
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