Pensieri, dubbi, sfoghi, entusiasmi e riflessioni di una madre lavoratrice
venerdì 1 maggio 2009
Dedicato a M.A. che ha licenziato cinquanta persone
Tiromancino, Il rubacuori
Come mi sento quando arrivo in ufficio per licenziare trentacinque persone il modo in cui dirglielo, la faccia da fare sono al di là del bene e del male. L’azienda non si tocca, l’azienda è al primo posto e chi non fa più parte è come fosse morto io questo lo so bene e non mi sfiora il rimorso mando tutti a casa e mi tengo stretto il posto. Tanto a me della musica non mi frega più niente seguo un’altra politica sono dirigente. E non puoi più pensare di me troppo liberamente che ho cercato il potere rovinando la gente. Come mi sento il giorno dopo che ho messo in strada trentacinque famiglie darò la colpa all’estero dei tagli al personale ma in fondo credo sia più che normale. Prenoto una campagna a prezzo di listino poi provo a fare pena per pagare meno qualcuno in malafede sicuro dirà che io non ho più, nessuna dignità. Tanto a me della musica non mi frega più niente questa è la mia rivincita sono dirigente. E non puoi più pensare di me troppo liberamente che ho cercato il potere rovinando la gente.
Donna affannata e divisa tra i pervasivi doveri di madre e i frustranti e opprimenti impegni di lavoratrice in una multinazionale in crisi. Cercando di essere anche solo una donna, ogni tanto.
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