domenica 25 luglio 2010

La poesia di una domenica piena di strani pensieri

Sempre questa sensazione di inquietudine
Di attesa d’altro.
Oggi sono le farfalle e domani sarà la
tristezza inspiegabile,
la noia o l’ansia sfrenata
di rassettare questa o quella stanza,
di cucire, andare qua e là a fare commissioni,
e intanto cerco di tappare l’Universo con un dito,
creare la mia felicità con
ingredienti da ricetta di cucina,
succhiandomi le dita di tanto in tanto,
di tanto in tanto sentendo che mai potrò essere sazia,
che sono un barile senza fondo,
sapendo che “non mi adeguerò mai”,
ma cercando assurdamente di adeguarmi
mentre il mio corpo e la mia mente si aprono,
si dilatano come pori infiniti
in cui si annida una donna che avrebbe
voluto essere
uccello, mare, stella,
ventre profondo che dà alla luce Universi
splendenti stelle nove...
e continuo a far scoppiare pop corn nel cervello,
bianchi bioccoli di cotone,
raffiche di poesie che mi colpiscono
tutto il giorno e
mi fanno desiderare di gonfiarmi come un
pallone per contenere
il Mondo, la Natura, per assorbire tutto e stare
ovunque, vivendo mille e una vita differente...
Ma devo ricordarmi che sono qui e che
Continuerò
ad anelare, ad afferrare frammenti di chiarore,
a cucirmi un vestito di sole,
di luna, il vestito verde color del tempo
con il quale ho sognato di vivere
un giorno su Venere.

Gioconda Belli, Sempre, da "L'occhio della donna"


“Siempre esta sensación de inquietud. De esperar más. Hoy son las mariposas y mañana será la tristeza inexplicable, el aburrimiento o la actividad desenfrenada por arreglar este o aquel cuarto, por coser, por ir aquí o allá a hacer mandados, mientras trato de tapar el universo con un dedo, hacer mi felicidad con ingredientes de receta de cocina, chupándome los dedos a ratos y a ratos sintiendo que nunca podré llenarme, que soy un barril sin fondo, sabiendo que “no me conformaré nunca” pero buscando absurdamente conformarme mientras mi cuerpo y mi mente se abren, se extienden como poros infinitos donde anida una mujer que hubiera deseado ser pájaro, mar, estrella, vientre profundo dando a luz universos, novas relucientes… y ando reventando palomitas de maíz en el cerebro, blancas motitas de algodón, ráfagas de poemas que me asaltan todo el día y hacen que quiera inflarme como globo para llenar el mundo, la naturaleza, para empaparme de todo y estar en todas partes, viviendo una y mil vidas diferentes…
Mas he de recordar que estoy aquí y que seguiré anhelando, agarrando pizquitas de claridad, haciendo yo misma mi vestido de sol, de luna, el vestido verde-color de tiempo con el que he soñado vivir alguna vez en Venus.”

(Siempre - Extraido de “El ojo de la mujer” de Gioconda Belli)


giovedì 22 luglio 2010

Rimpianti



Bella la canzone, bello lui, bello il suo sito (consoliamoci così...)!

lunedì 19 luglio 2010

La poesia per ricominciare la settimana

Oggi è stata una giornataccia sotto diversi punti di vista: ho faticosamente ripreso il lavoro dopo una meravigliosa pausa al mare, me ne sto da sola in una città afosa e soffocante, (e ancora piena di traffico)  sento la nostalgia delle mie figlie e di tutti gli amici che ho lasciato al mare, mi devo sorbire i lamenti e i capricci di una madre anziana, egoista e anaffettiva, in casa mi è crollato un lampadario, il forno si è rotto, la rete wifi è saltata, anche il cellulare fa le bizze....

...ma ho trovato questa bellissima poesia!

Wislawa Szymborska

Devo molto a quelli che non amo

Devo molto
a quelli che non amo.

Il sollievo con cui accetto
che siano più vicini a un altro.

La gioia di non essere io
il lupo dei loro agnelli.

Mi sento in pace con loro
e in libertà con loro,
e questo l'amore non può darlo,
né riesce a toglierlo.

Non li aspetto
dalla porta alla finestra.
Paziente
quasi come una meridiana,
capisco
ciò che l'amore non capisce,
perdono
ciò che l'amore non perdonerebbe mai.

Da un incontro a una lettera
passa non un'eternità,
ma solo qualche giorno o settimana.

I viaggi con loro vanno sempre bene,
i concerti sono ascoltati fino in fondo,
le cattedrali visitate,
i paesaggi nitidi.

E quando ci separano
sette monti e fiumi,
sono monti e fiumi
che trovi su ogni atlante.

È merito loro
se vivo in tre dimensioni,
in uno spazio non lirico e non retorico,
con un orizzonte vero, perché mobile.

Loro stessi non sanno
quanto portano nelle mani vuote.

«Non devo loro nulla» -
direbbe l'amore
su questa questione aperta.





domenica 18 luglio 2010

Piante grasse

Tra le molte, moltissime cose fatte oggi per riprendere la vita normale dopo due settimane di riposo e divertimento, mi sono occupata delle piante grasse sul mio piccolo balcone. 
Ci sono molto affezionata: sebbene negli anni abbia dedicato  tempo, cure e attenzioni a diverse specie, sono le uniche piante sopravvissute. Intrepide e battagliere, riescono a resistere e a proliferare nonostante le torrenziali piogge e la gelida tramontana dell'inverno, le sempre più frequenti trombe d'aria primaverili,  l'aridità delle estati torride.  Qualche volta, non spesso, mi regalano perfino  la commovente sorpresa di un fiore.

Sono proprio come me...
 




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La pianta grassa di mia madre

Florida, robusta, verdissima, in una parola: grassa.
Prosperava  troneggiante su un vecchio tavolino
in un vaso ormai troppo angusto per le sue dimensioni.
Era mia complice, accoglieva nella sua terra le medicine
che mia madre sorniona mi propinava quando mentivo
falsamente malato per non andare a scuola.

A lei facevano effetto, così fertilizzata ingrassava.
Altre piante grasse sono poi cresciute intorno a me
donne floride, alla Botero, voracemente nutrite
dalle scorie dei miei falsi e pruriginosi amori giovanili.
Il tempo galantuomo ha reso ragione a mia madre:
chi è falso in amore ingrassa falsi amori!


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A proposito di piante, conoscete il Guerrilla Gardening?

sabato 3 luglio 2010

Mare!

Ho bisogno di una pausa, ho voglia di mare, nuotate, acqua e sole sulla pelle, vento tra i capelli, leggerezza e riposo: ci vediamo tra un paio di settimane!





Acqua di mare
ed è subito luce
che brama pace

 Roberta Bagnoli