lunedì 17 agosto 2009

Ogni riferimento a fatti e persone reali è puramente casuale/2

3.

Ci sono tre modi per cominciare: 1) ”L'azienda...”, 2) “Lei ha dato molto all'azienda...” e 3) ”La realtà...”
- La realtà che stiamo vivendo, in azienda come nell'ambiente economico e sociale, è alla base di questo colloquio. Lei a bene che la nostra, come le altre organizzazioni aziendali, sono dentro processi profondi di ristrutturazione. Oggi tutte le aziende sono dentro un ambiente ad altissima competizione; occorre incessantemente fare meglio degli altri, occorre cioè sviluppare incessantemente i ricavi e ridurre incessantemente i costi. Occorre cioè divaricare al massimo la forbice fra i costi e i ricavi: e per fare questo ci vogliono investimenti, tecnologia, ridisegno dell'organizzazione e dei processi, nuova efficienza. Ora, la differenza fondamentale tra oggi e il passato è che una volta alle ristrutturazioni seguivano momenti di espansione, all'espansione seguiva lo sviluppo. Oggi non è più così: l'evoluzione dei sistemi economici non è più un susseguirsi di crisi e splendore, ma un cambiamento continuo e imprevedibile in cui crisi e splendore, espansione e contrazione, sviluppo e recessione convivono in armonia. Perfino i manager di alto livello dicono: passerà ance questa notte, e arriverà la luce di un nuovo giorno. Questo non è vero, è solo la proiezione delle loro paure. La verità è questa: non vi è più alternanza di giorno e notte, ma solo un grande spazio condiviso, il sistema economico mondiale, fatto di spazi in parte alla luce in parte al buio e in parte in penombra, in continua cangiante luminosità.
Le sue spalle si sono incurvate in avanti, e sono ancora più piccole. La schiena si è come accorciata. Un essere minuto rattrappito dal gelo dell'orrore.
- Uno dei costi da ridurre è il personale. Troppe persone. E qui è il punto: la questione non è quella di liberarsi dei lavativi, dei politicizzati o delle persone che lavorano sodo ma non hanno una gran testa: queste sono cazzate. Abbiamo raggiunto accordi di incentivazione all'uscita con persone di altissimo valore, questo perché l'esigenza di ridurre le persone, pur nella sua traumaticità, è tuttavia equa e non guarda in faccia a nessuno, non ci sono favori o privilegi. Dove ci sono persone pensionabili, dove certi lavori possono essere fatti all'esterno, si aprono delle possibilità di ridurre i costi: e lì possono esserci persone di grande o di nullo valore, non è questo il punto.
L'attesa lo scava tutto dentro. C'è un involucro dalle sembianze umane seduto di fronte a me. L'involucro può lacerarsi sulla scrivania.



Il sindacato

- Dottore, posso?
- Finzi, si accomodi.
Il delegato sindacale. Indossa una giacca marrone a quadri, una camicia verde chiaro di tela, i capelli sono rossicci, gli occhiali hanno una montatura rettangolare di plastica.
- Come va?
- Bene e lei?
- Bene.
- Dottore, sono qui per avere alcuni chiarimenti sulla situazione delle dimissioni incentivate.
- Mi dica.
- Mi sembra che le cose siano cambiate rispetto all'anno scorso, e in peggio. Lei sa che come organizzazione non abbiamo nulla in contrario alla formula delle dimissioni incentivate, a patto che avvengano su base consensuale e con soddisfazione del lavoratore incentivato. Questo consente all'azienda di alleggerire la base dei costi con azioni a bassa spesa sociale che si traducono, non di rado, anche in nuove opportunità per il lavoratore incentivato..
Accompagna le parole con ampi gesti delle mani.
- Ma quest'anno le cose sono cambiate: voi avete evitato di darci dei dati e ci avete ingannato sostenendo che avreste incentivato più o e no lo stesso numero di persone dell'anno scorso, ma questo è falso. State incentivando una persona su tre qui in sede, che è una percentuale peggio della cassa integrazione. E non vi siete limitati alle persone vicino alla pensione, ma avete fatto azioni contro dipendenti di trent'anni, segretarie, in un clima di pressione e intimidazione.

Massimo Lolli, Volevo solo dormirle addosso.

Ogni riferimento a fatti e persone reali è puramente casuale


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