La schiava migliore
non ha bisogno d’esser picchiata.Si picchia da sè.
Non con una frusta di cuoio,
o con bastoni e verghe,
non con un randello
o con un manganello,
ma con la frusta fine
della sua stessa lingua
e il battere sottile
della sua mente
contro la sua mente.
Chi può infatti nutrire per lei metà
dell’odio che nutre essa stessa?
e chi può eguagliare la finezza
degli insulti che si rivolge?
Anni di allenamento
occorrono per questo.
Venti anni
di auto-indulgenza
e negazione di sè;
finchè il soggetto si ritiene una regina
e pure una mendicante-
le due cose allo stesso tempo.
Deve dubitare di sè
in tutto fuorchè l’amore.
Deve scegliere appassionatamente
e malamente.
Deve sentirsi perduta come un cane
senza il padrone.
Deve riferire tutte le questioni morali
al proprio specchio.
Deve innamorarsi di un cosacco
o di un poeta.
Non deve mai uscire di casa
se non celata sotto il trucco.
Deve portare scarpe strette
perchè sempre ricordi di essere schiava.
Non deve dimenticare
che è radicata nel terreno.
Benchè sia svelta nell’apprendere
e riconosciuta intelligente
il dubbio che istintivamente ha di sè
la deve rendere così debole
che si applica brillantemente
a mezza dozzina di opere d’ingegno
e così abbellisce
ma non cambia
la nostra vita.
Se è un’artista
e quasi quasi è un genio,
il fatto stesso d’avere questo dono
deve riuscirle così penoso
che si toglie la vita
piuttosto che vincerci.
E dopo la sua morte, piangeremo
e ne faremo una santa.
Alcesti al circuito della poesia, 1973
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Alcestis on the Poetry Circuit
(In Memoriam Marina Tsvetayeva, Anna Wickham, Sylvia Plath, Shakespeare's sister, etc., etc.)
The best slave
does not need to be beaten.
She beats herself.
Not with a leather whip,
or with stick or twigs,
not with a blackjack
or a billyclub,
but with the fine whip
of her own tongue
& the subtle beating
of her mind
against her mind.
For who can hate her half so well
as she hates herself?
& who can match the finesse
of her self-abuse?
Years of training
are required for this.
Twenty years
of subtle self-indulgence,
self-denial;
until the subject
thinks herself a queen
& yet a beggar --
both at the same time.
She must doubt herself
in everything but love.
She must choose passionately
& badly.
She must feel lost as a dog
without her master.
She must refer all moral questions
to her mirror.
She must fall in love with a cossack
or a poet.
She must never go out of the house
unless veiled in paint.
She must wear tight shoes
so she always remembers her bondage.
She must never forget
she is rooted in the ground.
Though she is quick to learn
& admittedly clever,
her natural doubt of herself
should make her so weak
that she dabbles brilliantly
in half a dozen talents
& thus embellishes
but does not change
our life.
If she's an artist
& comes close to genius,
the very fact of her gift
should cause her such pain
that she will take her own life
rather than best us.
& after she dies, we will cry
& make her a saint.
1 commento:
quante verità amare in una sola poesia!
grazie, marina
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