domenica 4 aprile 2010

La mia sorpresa di Pasqua

Ero convinta di avere raggiunto un'età in cui le uova di Pasqua non  si ricevono più, ma si regalano soltanto: alle mie figlie, ai miei nipotini, ai miei anziani genitori ridiventati un po' bambini. Peccato, per me niente più sorprese, ormai....
Invece....
Stamattina ho ricevuto una e-mail con sorpresa, che mi ha fatto doppiamente piacere: per il gesto e per il contenuto. Il mittente era Maria Paola Bartocci, traduttrice di Wendy Cope, che ho conosciuto (per ora solo "virtualmente") grazie a questo blog, con la quale continuo ogni tanto a scambiare piacevoli e-mail.

La trascrivo integralmente (compresa ovviamente la sorpresa!) perché, insieme al post odierno di Caterina Comi, ha contribuito a dare alla mia festa di oggi un sapore nuovo e diverso. Mi ha fatto riflettere su come, più della vuota esteriorità dei gesti e delle cose, siano  le persone e i legami affettivi che con loro si stringono a dare significato e valore alla nostra vita, soprattutto nei giorni delle feste, in cui molte delle nostre attività sono ritualizzate.


DA: Maria Paola Bartocci
A: lucida follia

OGGETTO: Email con sorpresa!

Ciao R,
è la mattina di Pasqua, chissà se hai delle uova da aprire... immagina
metaforicamente che questa email sia un uovo e la sorpresa che nasconde è
la poesia che trovi in allegato. L'ho scritta parecchi anni fa, ed è tra
le pochissime cose che sia mai stata pubblicata. Spero che ti piaccia.
Naturalmente, se vuoi, puoi metterla nel blog... ma chissà se la troverai
all'altezza...
Di nuovo Auguri e a presto,
Paola


ALLEGATO:

alle poesie che amo
                                                                                                                     
Mi piace una poesia se...

se ha un suo respiro come un essere vivente
se mi dice "Sta' zitta! Adesso parlo io!"
se mi ipnotizza e non posso staccarle gli occhi di dosso fino all'ultimo verso
se mi fa vedere i dettagli come al microscopio elettronico
se cancella via tutto il resto come gesso dalla lavagna
se filtra i significati come raggi di sole in una lente
se quel raggio semantico concentrato non brucia il foglio ma lo illumina
se dice il massimo col minimo
se mi fa scandire il tempo come un rap senza la musica
se dice la verità in modo semplice
se sa mentire in modo convincente
se dice qualcosa che nessuno ha mai detto prima
se ripete qualcosa di già detto, ma mai completamente, come un'eco
se mi fa ridere, pensare, piangere o arrabbiare e comunque non mi lascia indifferente
se non devo cercare nel vocabolario più di una parola ogni dieci
se come i raggi X mi fa vedere dentro le cose
se quando arrivo in fondo ho voglia di rileggerla da capo
se ogni volta che la rileggo mi dice la stessa cosa ma anche qualcosa in più
se non puoi togliere nulla altrimenti crolla come un castello di carte
se ogni parola pausa punto virgola ha il suo posto come il pezzo di un puzzle
se si lega nel ritmo e nella forma per amore dell'ordine
se si scioglie nel ritmo e nella forma per amore della libertà
se come uno specchio esiste per tutti ma quando ci guardo dentro riflette proprio me
se è come la puntura di un insetto: lì per lì non la senti, ma poi brucia e si gonfia sottopelle
se colora i miei pensieri come un tatuaggio indelebile
se urla la rabbia e il dolore senza alzare troppo la voce
se è un proiettile sparato al silenziatore: ti esplode dentro senza far rumore
se è come un caleidoscopio che mi regala immagini nuove
se sa espandere un atomo in universo e contrarre l'universo in un atomo
se osa far dire alle parole ciò che vogliono dire, non ciò che vogliamo noi
se osa far dire alle parole ciò che vogliamo noi, non ciò che vogliono dire
se osa contraddire tutto, soprattutto se stessa
se è come una fisarmonica che si allunga e si accorcia al ritmo della sua stessa musica
se il tempo che mi ruba per leggerla poi me lo restituisce con gli interessi
se un'idea affilata scatta su a sorpresa come la lama di un coltello a serramanico
se mentre la leggo penso "Vorrei averla scritta io"
se non ha niente da dire però lo dice bene
se brilla come un diamante nella miniera del silenzio
se come un tritacarne sa amalgamare nei versi ogni tipo di parola, cosa, emozione
se al contatto delle labbra prende vita come una bolla di sapone
se cerca di entrare nei miei occhi come un filo nella cruna di un ago
se non ha paura del vecchio né dell'ovvio, solo della stupidità
se conosce le regole e sa quando violarle
se una volta letta mi si attacca addosso come un'ombra
se ribattezza le cose come un nuovo Adamo
se come Eva cede alla tentazione del reale
se sa toccare il fango senza sporcarsi e l'immenso senza annegarci dentro
se ama le cose ma vive di parole
se realizza almeno uno di questi versi
se non ne realizza nessuno e mi costringe a inventarne di nuovi

             
                                                                                         Perugia, 27 Settembre 1995
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Felice Pasqua a tutti coloro che, intenzionalmente o casualmente, capitano da queste parti!

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