Sì, domenica mogia e nervosa, perché a nessuno di noi domani va di riprendere il lavoro, la scuola, la normalità...
Vincenzo Cardarelli
Il sonno della vergine
Fu varcata una sera con tua madre
la soglia della tua stanza,
o vergine scontrosa,
e ti vidi dormire.
Stavi lì, sul tuo letto, supina,
immobile e senza respiro,
finalmente domata.
Nulla d'angelico era in te che dormivi
senza sogni, senz'anima,
come dorme una rosa.
E un po' del tuo colore
se n'era andato.
Chiuso il volto, rappreso
in un sonno lontano
e gonfio d'occulto fermento,
lievitavi dormendo, come un tempo
nel grembo materno.
E io vidi, fanciulla,
il tuo sonno stupendo.
Fu varcata una sera con tua madre
la soglia della tua stanza,
o vergine scontrosa,
e ti vidi dormire.
Stavi lì, sul tuo letto, supina,
immobile e senza respiro,
finalmente domata.
Nulla d'angelico era in te che dormivi
senza sogni, senz'anima,
come dorme una rosa.
E un po' del tuo colore
se n'era andato.
Chiuso il volto, rappreso
in un sonno lontano
e gonfio d'occulto fermento,
lievitavi dormendo, come un tempo
nel grembo materno.
E io vidi, fanciulla,
il tuo sonno stupendo.
.-.-.-.-.-.-.
Gabbiani
- Non so dove i gabbiani abbiano il nido,
- ove trovino pace.
- Io son come loro
- in perpetuo volo.
- La vita la sfioro
- com'essi l'acqua ad acciuffare il cibo.
- E come forse anch'essi amo la quiete,
- la gran quiete marina,
- ma il mio destino è vivere
- balenando in burrasca
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