domenica 16 gennaio 2011

America e sindacato

Barbara Ehrenreich, sociologa, femminista, giornalista, mossa da sensibilità sociale e interesse scientifico, per un paio di anni ha cercato di vivere, o meglio sopravvivere, come fanno milioni di americani che quotidianamente si arrabattano con lavori a basso salario. Da questa esperienza è nato il brillante reportage  Nickel and Dimed, tradotto anche in italiano: Una paga da fame. Come (non) si arriva a fine mese nel paese più ricco del mondo.
Il libro è una lettura interessante e lo stile brioso e ironico dell'autrice non evita pesanti riflessioni sociali.

In questi giorni in cui le note vicende della FIAT e della FIOM hanno provocato numerosi dibattiti sul ruolo e la funzione di un sindacato moderno, trovo particolarmente interessante la lettura dell'episodio in cui Barbara, durante l'addestramento di gruppo per essere inserita a lavorare come commessa a Wal Mart, viene tra l'altro istruita sul ruolo dei sindacati:

Il tema della conflittualità interna. peraltro superabile "con una mentalità retta e con un atteggiamento positivo", prosegue nel video intitolato Hai scelto un gran bel posto di lavoro, della durata di dodici minuti. In questo video diversi collaboratori testimoniano del "clima da grande famiglia per il quale Wal-Mart è famoso", lasciando intendere che in un posto del genere i sindacati non servono.Un tempo, molto tempo fa, i sindacati svolgevano, sì, un ruolo importante nella società americana, ma oggi "non hanno più molto da offrire ai lavoratori", i quali infatti li abbandonano "a frotte". Wal-Mart fiorisce, i sindacati declinano: tirate un po' voi le conclusioni.Ma, attenzione, "Wal-Mart è da sempre nel mirino dei sindacati". Perché? Perché le quote d'iscrizione fanno gola, è ovvio.Pensate però agli svantaggi di chi si iscrive a un sindacato: innanzitutto perde il denaro della quota di iscrizione, che ammonta a 20 dollari al mese, "a volte molto di più"; in secondo luogo, "perde la propria voce", perché il sindacato pretende di parlare per lui; infine, perde salario e benefici, che vengono "giocati sul tavolo delle trattative". C'è di che stupirsi, lascia intendere il video (e secondo me alcuni dei più giovani tra i presenti a questo punto saranno d'accordo), che i sindacalisti, questi nemici dei lavoratori, questi sfacciati estorsori, possano girare impuniti per il paese! (pag. 102)




Ancora di Barbara Ehrenreich, Smile or Die, un video critico nei confronti dell'ideologia narcotizzante del pensiero positivo:

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