martedì 28 luglio 2009

Donna che parla in fretta

perché non ho saliva
perché non ho robaccia
perché non ho la polvere
perché non ho quello che c’è nell’aria
perché io sono aria
lasciate che vi tenti col mio magico potere:
sono una donna che grida
sono una donna di discorso
sono una donna di atmosfera
sono una donna sotto vuoto spinto
sono una donna di carne
sono una donna flessibile
sono una donna con i tacchi alti
sono una donna di stile alto
sono una donna automobile
sono una donna mobile
sono una donna elastica
sono una donna collana
sono una donna sciarpa di seta
sono una donna nonsoniente
sono una donna sotutto
sono una donna a giornata
sono una donna bambola
sono una donna sole
sono una donna tardo pomeriggio
sono una donna orologio
sono una donna vento
sono una donna bianca
sono una donna luce d’argento
sono una donna luce d’ambra
sono una donna luce di smeraldo
sono una donna conchiglia di abalone
sono una donna abbandonata
sono la donna confusa, la babelica donna
sono la donna aborigena, la donna latitante
la donna assente
la donna trasparente
la donna assenzio
la donna assorbita, la donna tiranneggiata
la donna contemporanea, la donna beffarda
l’artista in sogno dentro la sua casa
sono la donna gadget
sono la donna druido
sono la donna Ibo
sono la donna Yoruba
sono la donna vibrato
sono la donna ondeggiante
sono la donna sventrata
sono la donna con le ferite
sono la donna con le tibie
sono la donna seducente
sono la donna architetto
sono la donna trota
sono la donna tungsteno
sono la donna con le chiavi
sono la donna con la colla
sono una donna che parla in fretta
acqua che pulisce
fiori che puliscono
acqua che pulisce al mio passaggio

Anne Waldman





Articolo di Mariella Mischi
Pagina di Poetspath dedicata a Anne Waldman

The Mom Song


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domenica 26 luglio 2009

Trova le differenze



La storia della contabile della BeM, l'azienda citata nel post precedente, nel racconto dell'ad Brunella Agnelli:
"Fecero colloqui per valutare le propensioni dei dipendenti. Dopo abbiamo cambiato le mansioni di molti, in base ai loro desideri. Una contabile, ad esempio, si disse molto portata per la comunicazione. Era il suo sogno. L’abbiamo accontentata: grazie a lei sono nate le reti internet ed extranet, per rendere partecipi i dipendenti della vita aziendale. Anche la comunicazione esterna dà i primi frutti, con la fidelizzazione dei clienti. È la motivazione la chiave del successo: porta alla flessibilità mentale, cioè all’essere propositivi e disponibili persino a lavorare di più, se serve"

La mia storia all'interno dell'azienda nella quale lavoro da circa vent'anni (mia ma anche di tanti altri...):
Sono stata assunta per una posizione che richiedeva la conoscenza più che buona di almeno due lingue straniere (la mia materia!) e, marginalmente, discrete capacità contabili.
Nel corso degli anni mi hanno spostato a mansioni che progressivamente richiedevano meno conoscenze linguistiche e maggiori conoscenze contabili, finché, da circa quattro anni, faccio un lavoro quasi esclusivamente di contabilità.
Ogni volta che mi veniva comunicato il cambiamento di lavoro ho cercato di oppormi facendo valere la mia formazione e la mia esperienza linguistica: tutto inutile, cambiava il responsabile di turno ma il discorsetto era sempre lo stesso: l'Azienda puntava a valorizzare il lato nascosto della mia professionalità, non dovevo sottovalutare le mie straordinarie capacità contabili, il nuovo lavoro richiedeva alta professionalità e tutte le doti che avevo dimostrato di avere, bla bla bla bla (all'ipocrisia aziendale dedicherò un post apposito, prima o poi...).
Inutile dire che ogni cambiamento diminuiva un po' di più la mia motivazione, oltre all'effettivo rendimento sul lavoro (NON sono una contabile, né ho mai fatto alcun tipo di formazione di contabilità!)
La ciliegina sulla torta: ad un certo punto di questo percorso mi trovo collocata in un team composto, oltre che da me, da un capo e da una collega con i quali, dopo un breve periodo di difficoltà, scatta un'intesa lavorativa perfetta: insieme lavoriamo tanto e ci divertiamo pure! Dopo un anno abbiamo fatto un eccellente risultato, sia quantitativo che qualitativo. Se ne accorge anche il responsabile del settore, che ci chiama, ci fa i complimenti e.... dopo circa tre mesi scioglie il gruppo di lavoro e ci sparpaglia negli altri settori.

Women do it better!

In questi tempi bui per le donne lavoratrici ho trovato una piccola ma significativa luce: la best practice della BeM, piccola azienda di Abbiategrasso, guidata da una donna illuminata, Brunella Agnelli, che ha riorganizzato la struttura aziendale cercando di favorire la conciliazione lavoro-famiglia delle proprie dipendenti. Non solo, ha anche cercato di favorire le loro inclinazioni e i loro desideri sul lavoro, come racconta Manuela Marzola nel suo post.


Premio Famiglia Lavoro - Categoria: MIGLIORE INIZIATIVA DI FLESSIBILITA' - Azienda vincitrice: BeM Service Center - Titolo progetto: Madri laboriose d'eccellenza

Poesia della domenica

Dedicata a tutte le donne:

Maya Angelou

Phenomenal Woman

Pretty women wonder where my secret lies
I'm not cute or built to suit a model's fashion size
But when I start to tell them
They think I'm telling lies.
I say
It's in the reach of my arms
The span of my hips
The stride of my steps
The curl of my lips.
I'm a woman
Phenomenally
Phenomenal woman
That's me.

I walk into a room
Just as cool as you please
And to a man
The fellows stand or
Fall down on their knees
Then they swarm around me
A hive of honey bees.
I say
It's the fire in my eyes
And the flash of my teeth
The swing of my waist
And the joy in my feet.
I'm a woman
Phenomenally
Phenomenal woman
That's me.

Men themselves have wondered
What they see in me
They try so much
But they can't touch
My inner mystery.
When I try to show them
They say they still can't see.
I say
It's in the arch of my back
The sun of my smile
The ride of my breasts
The grace of my style.
I'm a woman
Phenomenally
Phenomenal woman
That's me.

Now you understand
Just why my head's not bowed
I don't shout or jump about
Or have to talk real loud
When you see me passing
It ought to make you proud.
I say
It's in the click of my heels
The bend of my hair
The palm of my hand
The need for my care.
'Cause I'm a woman
Phenomenally
Phenomenal woman
That's me.


Purtroppo non ho trovato la traduzione in italiano.

Maya Angelou:
sito ufficiale (in inglese)
un'intervista (in inglese)

domenica 19 luglio 2009

Monique, Marta e un Paese in macerie


Scrivo questo post di getto, per esprimere la mia ammirazione per due donne coraggiose che nel loro blog raccontano la realtà del terremoto, in contrasto con le troppe immagini demagogiche e propagandistiche cui siamo abituati.

E scrivo per sfogare la mia indignazione dopo avere letto il resoconto di Marta da L'Aquila: che vergogna! Le macerie abruzzesi sono la rappresentazione concreta e terribile dello stato in cui versa l'Italia e la maggior parte delle sue istituzioni...

Cosa vogliono le donne?





Voglio camminare come fossi la sola donna
sulla terra e potessi avere la mia chance...



Kim Addonizio:


What Do Women Want?




I want a red dress.

I want it flimsy and cheap,

I want it too tight, I want to wear it

until someone tears it off me.

I want it sleeveless and backless,

this dress, so no one has to guess

what's underneath. I want to walk down

the street past Thrifty's and the hardware store

with all those keys glittering in the window,

past Mr. and Mrs. Wong selling day-old

donuts in their café, past the Guerra brothers

slinging pigs from the truck and onto the dolly,

hoisting the slick snouts over their shoulders.

I want to walk like I'm the only

woman on earth and I can have my pick.

I want that red dress bad.

I want it to confirm

your worst fears about me,

to show you how little I care about you

or anything except what

I want. When I find it, I'll pull that garment

from its hanger like I'm choosing a body

to carry me into this world, through

the birth-cries and the love-cries too,

and I'll wear it like bones, like skin,

it'll be the goddamned

dress they bury me in.



Traduzione di G. Cerrai:


Cosa vogliono le donne?


Voglio un vestito rosso:

Lo voglio leggero e dozzinale

lo voglio troppo stretto e indossarlo

finchè qualcuno me lo strappa via.

Lo voglio smanicato e senza schiena,

quest’abito, che nessuno debba indovinare

ciò che nasconde. Voglio passare giù

in strada oltre Thrifty e il ferramenta

con quelle chiavi in vetrina scintillanti,

oltre i signori Wong che nel loro caffè

vendono ciambelle stantie, oltre i fratelli Guerra

che scaricano maiali giù dal camion sul carrello

issando sulle spalle i grugni lucidi.

Voglio camminare come fossi la sola donna

sulla terra e potessi avere la mia chance.

Voglio quel vestito rosso sconveniente.

Lo voglio per confermare

i vostri peggiori timori su di me,

per mostrarvi quanto poco m’importa di voi

o del resto, eccetto quel che voglio.

Quando lo troverò, togliero quest’abito

dalla sua gruccia come se scegliessi un corpo

che mi trasporti in questo mondo, attraverso

i vagiti ed i gemiti d’amore,

e l’indosserò come ossa, come pelle,

sarà lo stramaledetto vestito

in cui mi seppelliranno.


Kim Addonizio:

il sito ufficiale (in inglese)
un'intervista (in inglese)

giovedì 2 luglio 2009

Pausa



Vado in vacanza per un paio di settimane!